domenica 4 ottobre 2009

Presentazione del programma "Venezia metropoli sostenibile"

Il Programma "Venezia metropoli sostenibile" è uno strumento aperto al contributo di tutti coloro che lo leggeranno. Nel corso della sua discussione, che avverrà ininterrottamente fino alla vigilia delle elezioni amministrative, potrà avere tutte le integrazioni che verranno ritenute migliorative. Ciò che si chiede di condividere è la sua struttura fondamentale che può essere sintetizzata nelle seguenti proposizioni.



1 - Il Programma si riallaccia alle elaborazioni che sono state alla base dei precedenti quindici anni di amministrazione di centro sinistra a Venezia e che si sono concretizzate in una azione amministrativa che ha avuto tra i suoi successi il profondo rinnovamento della struttura edilizia e urbanistica del territorio comunale, l’attivazione o la riattivazione del sistema delle strutture culturali pubbliche, importanti azioni di tutela e di recupero ambientale, politiche sistematiche e innovative di integrazione e di sostenibilità sociale.




Esso tuttavia prende altresì atto di alcuni limiti nell’attuazione di quel programma soprattutto in ordine alla qualità della vita, all’offerta residenziale, all’articolazione delle opportunità lavorative, alla risoluzione di problemi complessi quali Portomarghera, alla gestione e all’uso della risorsa turistica.

E soprattutto prende atto del fatto che le prospettive con cui la città dovrà confrontarsi nei prossimi cinque dieci anni sono profondamente mutate rispetto a un passato anche recente: basti pensare alla crisi economica mondiale che gli estensori di questo Programma non ritengono un “incidente di percorso” dell’ininterrotto sviluppo capitalistico, ma il segno evidente che i modelli economici e sociali su cui tale sviluppo si è fondato negli ultimi trenta anni debbano essere profondamente modificati, per esempio nel senso di una riconversione ecologica dell’economia o in modelli redistributivi più egualitari, fatto che non può non avere forti ricadute anche nella concezione di un programma per la nostra città.

Questo Programma dunque propone una nuova visione della città, che si appoggia sulle spalle del recente passato per vedere e disegnare un nuovo futuro.


2 - Il programma si articola in quattro sezioni.

La prima affronta le questioni di carattere strategico che dovrebbero consentire a Venezia di conseguire nel medio periodo livelli di qualità generale tali da posizionarla tra le città eccellenti al mondo in termini di qualità della vita, opportunità culturali e lavorative, sostenibilità ambientale e sociale, capacità competitive.

La seconda individua alcuni problemi storicamente irrisolti o solo parzialmente risolti, quali quelli della casa, delle scuole per l’infanzia, della mobilità, e altri, per i quali indica soluzioni radicali, specificando le modalità per risolverli, le risorse e i tempi necessari. Questi problemi attengono alla qualità della vita che si conduce a Venezia e l’intento è che alla fine della prossima tornata amministrativa essi siano definitivamente risolti e dunque la qualità della vita dei veneziani sia, per quegli aspetti, sostanzialmente migliorata. Sulla loro soluzione la nuova amministrazione deve pretendere di essere misurata.

La terza delinea rapidamente i settori e i problemi che vanno affrontati a tutto campo sui quali qualsiasi amministrazione di qualsiasi colore dovrà comunque misurarsi perché fanno parte delle questioni quotidiane che il governo della città deve affrontare; anche se la loro soluzione non è completamente nelle mani dell’Amministrazione. In questa sezione vengono date indicazioni su come si intendono affrontare alcune questioni specifiche che rappresentano dei nodi irrisolti per la città.

La quarta individua le procedure di governance che dovranno essere messe in campo per conseguire gli obiettivi indicati. Ciò comprende anche le riforme profonde nell’organizzazione del “sistema comunale”, che consentano di trovare parte delle risorse necessarie, sia attraverso minori spese che attraverso maggiori efficienze e un diverso rapporto con i cittadini che garantiscano trasparenza e partecipazione democratica alle scelte di governo.


3 - E’ convincimento di chi sottoscrive questo programma che sia necessario modificare profondamente gli assetti di potere che si sono determinati negli ultimi anni e che vedono le decisioni sempre più distanti dai cittadini e sempre più nelle mani di potentati separati, autocratici e sottratti al controllo democratico.

Parte integrante del programma sarà quello di restituire voce ai cittadini in modo non formale, ma sostanziale.

La prima importante conseguenza, che verrà da subito verificata nelle modalità di scelta del futuro sindaco e della futura compagine di governo, è che i partiti politici, la cui importanza è fondamentale per la vita democratica della città e del Paese, ritrovando la propria giusta collocazione nel promuovere il confronto e l’azione politica capace di mobilitare i cittadini a seconda degli obiettivi e degli ideali di ciascun partito, smettano di identificarsi con il momento e i luoghi dell’amministrazione e di occupare in quanto partiti, tutti gli spazi della “cosa pubblica”.

Per questo motivo il programma si presenta come piattaforma elettorale di un vasto gruppo di cittadine e di cittadini che intorno ad esso si qualificano e su questa base si propongono di amministrare la città chiedendo il consenso e l’appoggio di tutte le forze politiche progressiste e di sinistra e l’appoggio di tutti i movimenti e le associazioni democratiche, generali o di categoria, della nostra città che si riconoscono nei suoi contenuti.


4 - Se questo Programma, che si rivolge ai cittadini veneziani, troverà adeguato consenso, esso costituirà la piattaforma su cui chi sarà individuato come garante dei suoi contenuti parteciperà alle procedure individuate, quali le primarie di coalizione, per candidarsi a sindaco di Venezia con una propria lista di riferimento.





Il comitato di redazione del Programma








Venezia, settembre 2009

4 commenti:

  1. Come scrivevo F.V. Moro la riunione di Venerdì mi ha, almeno per la parte a cui ho partecipato, lasciato l'amaro in bocca, si è fatto a gara per esporre tutte le difficoltà, tutti i problemi che si frappongono al Progetto, Condivisibile è la parola più usata, che sta per condivido ma, condivido se, condivido però, un sano è coraggioso Condivido e andiamo avanti su questa strada, non si è proprio sentito, solo dubbi e appoggi di rito, convinzione determinazione quasi assenti.
    O almeno questa è la mia percezione, io ho condiviso questo programma da subito, pur nella completa coscienza di tutti i problemi e le difficoltà che molti hanno esaurientemente esposto venerdì sera, diciamo pure che un'eventuale Lista Civica autonoma è sicuramente l'ultima spiaggia di un progetto come questo, la più difficile da percorrere e la meno adatta a vincere, certamente il percorso di individuazione di un nostro candidato Sindaco, la sua partecipazione alle Primarie e la successiva creazione di una Lista del Sindaco, è l'ipotesi più percorribile oltre che la più corretta, ma devono essere primari vere, cattive e assolutamente non concordate, se il nostro candidato o gli altri non sono disposti a correre in questo modo, significa semplicemente che non ha e non posseggono questi candidati la statura Democratica, Civile e Morale per diventare il Primo Cittadino della nostra Città.
    Possiamo vincere in questo frangente solo se rispolveriamo oltre alle capacità progettuali già evidenti nel Programma, tutti i valori Morali che sono stati nel passato il fondamento della parte Politica a cui diciamo di appartenere, possiamo vincere solo se sappiamo dare una reale trasparenza ai nostri gesti, ai nostri atti, ai nostri discorsi, se sappiamo tradurre le linee del nostro programma in fatti e comportamenti quotidiani che il comune cittadino possa vedere e giudicare, mostrando in maniera chiara come il Progetto si va ad esprimere sul vissuto di tutti i giorni.
    Ma alla fine quello che vorrei capire è se c'è la reale determinazione a proseguire, se il problema sia di scegliere lo strumento, Lista Civica o Candidatura alle Primarie, e allora discutiamone e cerchiamo di scegliere lo strumento più adatto e vincente, o se invece si pensa che alla fine il Programma sia un documento fine a se stesso utile semmai ad aprire un dialogo una discussione con l'apparato del PD Veneziano, be allora non è cambiato nulla e Brunetta e chi altro avranno vita facile e duratura.

    Paolo cuman

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  2. Franco Vianello Moro6 ottobre 2009 alle ore 09:26

    Paolo ha ragione a manifestare dubbi e perplessità.
    E' evidente come la nostra azione non potrà mai trovare adeguato sbocco e non potrà mai dare le logiche risposte alle nostre ambizioni se non sarà il frutto di un'azione ficcante, di una presione politica fatta di proposte, di idee, di sollecitazioni continue.
    Noi abbiamo una scadenza: 30 di Ottobre, data in cui abbiamo detto che vogliamo radunare tutti coloro i quali possano trovarsi attorno al nostro programma, con suggerimenti, emendamenti, integrazioni.
    Ma per arrivare a quest'appuntamento è evidente che non possiamo lasciare trascorrere il tempo senza introdurre nessun altro elemento che uno scambio di idee e pareri via mail fra i pochi fedelissimi.
    Dobbiamo uscire ripetutamente sulla stampa con le nostre proposte, dobbiamo fare in modo che alcune figure di rilievo che pure aderiscono al nostro progetto trovino l'occasione per manifestare pubblicamente le loro idee, i loro convincimenti.
    Penso a Ghetti e Folin che potrebbero scrivere sul rapporto fra Università e Città.
    A Michele Casarin o a Roberto Ferrucci che possono intervenire sulla Cultura.
    A Leonardo Menegotto sulle politiche di Città multietnica.
    Non si può essere attendisti, altrimenti l'agenda la fanno i partiti e sappiamo che allora il gioco è già finito e tutto viene ricondotto al loro interno con le tragiche conseguenze che possiamo immaginare.

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  3. Caro Franco, se il "volume di fuoco" che riusciamo a produrre è questo, se l'interesse e la determinazione non cambiano, non so che dire, spero solo di sbagliarmi.
    p.s. e delle olimpiadi? cosa diciamo

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  4. franco vianello moro6 ottobre 2009 alle ore 11:14

    Per l'interesse mi sembra che già il numero di adesioni al gruppo su Facebook sia a dimostrare che "l'è dura".
    Non mi sembrerebbe davvero poca cosa se si riuscisse da qui al 30 Ottobre a pubblicare 3 interventi targati Venezia Metropoli Sostenibile.
    Cosa possiamo fare d'altro: sparare a "palle di fuoco"?
    Olimpiadi: sto scrivendo qualcosa.
    In ogni caso trovo assolutamente condivisibile l'articolo di oggi di Bettin su La Nuova. Da leggere.

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