martedì 6 ottobre 2009

Olimpiadi: una straordinaria opportunità


E’ evidente come un avvenimento di questa portata, oggi sicuramente il fenomeno mediatico-sportivo più importante del pianeta, non possa essere né sottovalutato né preso sotto gamba.
Chi può dirsi contrario alle Olimpiadi? Chi non è capace di vedere le opportunità che un avvenimento di questa portata è in grado di offrire? Potrebbe persino sembrare troppo banale.
Dobbiamo però essere molto chiari e trasparenti fin dalle battute iniziali di questa discussione.
Già il solo annuncio del desiderio di organizzare le Olimpiadi certamente non è “neutro” rispetto ai diversi aspetti coinvolti.
Innanzitutto il grande spazio offerto dai media; quelli locali danno fiato a tutte le istanze locali e localistiche, alcune davvero improbabili, altre decisamente meno abborracciate.
La sarabanda serve ad agitare il dibattito, a riempire le pagine, spesso con scarsa capacità dei partecipanti ad approfondire, anche solo sul piano tecnico-sportivo.
Poi l’imprenditoria veneta che vede giustamente un’ottima occasione per muovere l’economia della Regione.
Le voglie dei politici raggiungono invece il parossismo; sapendo che il Governo e il CONI, uniche istanze deputate a decidere sulla candidatura italiana, sceglieranno probabilmente dopo le prossime scadenze amministrative del 2010, si stanno scatenando a fare le avance più smisurate, le promesse realizzative più improbabili.
Siamo in campagna elettorale, non costa niente e se poi qualcuno deciderà per Roma, almeno ci saremo fatti conoscere e potremmo ancora fare un po’ di can-can sul perché e sul percome ancora una volta questo tanto bistrattato Veneto sarà stato lasciato fuori dalla porta!
Vorrei far notare a margine di tutto questo bailamme come ci siano alcune cose fra quelle dette, ma soprattutto fra quelle non dette, che stridono con la realtà.
Qualcuno si vanta del fatto che la decisone sia stata tenuta segreta e che questo sia stato un successo assoluto: complimenti al monarca!
Siamo o non siamo in “democrazia” dove la regola vorrebbe che decisioni di questa natura che coinvolgono il territorio, l’economia, le infrastrutture, la comunità sociale, fossero prese alla luce del sole, affrontando la discussione nelle istanze deputate (Consigli Regionale Provinciali e Comunali)?
O magari questa è diventata anche l’occasione per disegnare nuove e creative alleanze politiche per il prossimo futuro: hai visto mai?
Questo Veneto che non è capace di decidere sulla stazione vicentina della TAV e tiene bloccato lo sviluppo del “mitico” corridoio 5 - unire l’Europa da ovest verso est, passando per Venezia - la cui impiantistica sportiva non è mai stata selezionata, sul piano qualitativo, per essere inserita in nessun avvenimento a livello internazionale che si è svolto o si sarebbe dovuto svolgere in Italia, vuole ovviamente affrontare quest’avventura per dotarsi delle infrastrutture necessarie.
Sono ben 33 gli impianti a destinazione olimpica che dovrebbero essere realizzati.
Data la complessità della materia qualcuno sta forse pensando ad istituire l’ennesimo commissariamento: il Commissario alle Olimpiadi, come si è fatto per il Passante?
Si dovrebbe però tener conto del fatto che  il problema poi è la gestione di queste mega-strutture.
Persino a Pechino lo straordinario stadio “Nido d’uccello” oggi si prepara a chiudere le porte per sempre. Il grande stadio olimpico si trasforma in centro commerciale perché i suoi costi di gestione sono troppo elevati con un bacino di utenza di 30 milioni di abitanti (metà della popolazione italiana).
Olimpiadi diffuse nel Veneto, ma poi ciascuno a tirare l’acqua al suo mulino, al suo impiantino, per dire la verità.
Senza sapere che uno dei pochi “valori” su cui si basa ancora oggi “lo spirito olimpico” è l’unitarietà del Villaggio Olimpico: gli atleti sempre e comunque a vivere l’esperienza tutti assieme. Uno dei parametri maggiormente tenuti in considerazione dal CIO per la designazione delle candidature.
Alla fine credo che sia necessario che la Politica veneta in modo bi-partisan chieda prima di tutto al Governo e al CONI di sciogliere il nodo della candidatura presto, molto presto; sicuramente prima della scadenza amministrativa del prossimo anno.
In modo da sgombrare il campo da ogni furbizia e da ogni speculazione e anche per evitare di spendere inutilmente qualche “palanca”: perché non c’è nessun dubbio che per mantenere alto il tono del confronto si spenderanno dei soldi, se non altro per commissionare qualche studio preliminare, per pagare qualche consulenza, per fare un po’ di lobbing, per comunicare e attivare qualche iniziativa di marketing.
Solo a bocce ferme si potranno fare bene le valutazioni, si potranno formulare piani certi e si potrà entrare nel merito delle questioni. Una su tutte: la sostenibilità di questo progetto deve essere una sostenibilità a 360°.
Attraverso una programmazione seria dove sia possibile inserire lo sport in una chiave strategica, come elemento chiave per lo sviluppo della Città diffusa, con l’obiettivo di progettare un percorso in ambito di sport e infrastrutture  che possa portare alle Olimpiadi passando per un piano di eventi internazionali a partire da dopo il 2016. I principali eventi fino a quella data sono già assegnati.
Sarebbe l’occasione per consolidare un ruolo della Città, del Veneto, di altissimo livello, propositivo, con i piedi per terra, efficace.
Copiando da Roma che aveva previsto un piano strategico di grandi eventi sportivi internazionali, iniziato da Veltroni e ripreso e condiviso da Alemanno, dove si sono svolti:
-Mondiali nuoto 2009
-Mondiali baseball
-Finale champions 2009
-Campionati europei hockey su prato 2009


Lì si terranno i:
-Mondiali volley maschili 2010
-Mondiali beach volley 2011


La Capitale si candida per:
-Mondiali volley 2014 femminile

-Europei calcio 2016
e Roma possiede già o sono in fase avanzata di costruzione circa 20 di quei 33 impianti a dimensione Olimpica.

Se si aggiunge che si è già candidata per le Olimpiadi del 2008, senza peraltro ottenerne l’assegnazione, e che proprio per preparare quella candidatura ha elaborato un dossier olimpico completo in tutti i suoi aspetti, si può pensare che in questo caso le referenze o meglio gli assets siano un valore e non un impiccio.
Solo per dire come sia necessario avere una visione a lunga gittata, e non agitare una mossa propagandistico-elettoralistica.

Franco Vianello Moro
Venezia Metropoli Sostenibile

7 Settembre 2009


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